Piazza Venceslao, Praga

Piazza Venceslao, Praga

Piazza Venceslao insieme a Piazza della Città Vecchia sono le più importanti piazze di Praga.

Piazza Venceslao, è passata dall’essere Mercato dei Cavalli nel 1348 a emblema praghese affermatosi durante la cosiddetta Rinascita Nazionale Ceca a cinque secoli esatti di distanza.

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Come arrivare in piazza Venceslao

Una volta in città, è per il turista estremamente agevole raggiungere la piazza, distante appena 10 minuti di camminata dalla piazza della Città Vecchia; diversamente, l’opzione più immediata ricorre all’ausilio della metropolitana, che ferma sia in Piazza Venceslao Mustek sia in Muzeum, più prossima al Museo Nazionale.

Chi giunge da Mala Strana si ritroverà ad attraversare il Ponte Carlo prima di entrare nella Città Vecchia, oppure costeggiare il fiume Moldava valicando il Ponte Legii. Possibile anche avvalersi dei tram 3, 9, 14 e 24, che assicurano corse panoramiche per le strade caratteristiche di Praga.

I fatti storici e le grandi svolte nazionali

È fuor di dubbio la sua imperitura funzione aggregativa, rivestendo periodicamente un ruolo di primo piano quale luogo in cui si sono verificati avvenimenti politicamente rilevantissimi, vedesi la dichiarazione della Prima Repubblica Cecoslovacca nel 1918 dopo l’affrancamento dall’impero Austro-Ungarico, i moti di protesta antisovietica nel 1968 e il crollo comunista nel 1989 (che in sostanza, dopo 20 anni d’esilio forzato, riconferì libertà di espressione a rappresentanti statali come Havel e Dubcek) o atti simbolici scolpiti nella memoria collettiva: è il caso del risonante suicidio sacrificale dello studente universitario di filosofia Jan Palach, diciannovenne rivoluzionario che nel 1969 arrivò a darsi fuoco per ribellarsi alle vessazioni socioculturali esercitate dal fronte russo, una sorta di martirio autoimposto che aveva allora sancito l’inizio sconvolgente ma necessario della Primavera di Praga.

La piazza, i suoi palazzi e i monumenti

Contrariamente al nome, la Václavské Námestí si configura nel quartiere di Nové Město quale ampio viale pendente (occupante una superficie di oltre 45.000 metri quadrati complessivi) lungo 700 metri e largo 60, accompagnato su ambedue i lati da una folta schiera di negozi, alberghi, ristoranti e addirittura night club e case da gioco fomentati da massicci flussi di turisti che alimentano un traffico pedonale e automobilistico molto intenso, popolando la notte che accoglie il divertimento dell’afterhour.

I collegamenti fra palazzi ed edifici – si distinguono su tutti l’Hotel Europa (testimone immortale del liberty praghese d’inizio ‘900) e il Supichuv Dum – constano in una serie di passaggi a rete capillari, fra cui spicca la Galleria Lucerna (conosciuta anche con il nome di Lanterna), realizzata fra il 1907 e il 1921.

Si tratta di un crogiuolo elegante e anticheggiante di numerosi punti commerciali, dove trovano altresì posto una sala cinematografica, un disco pub e la gettonata Grande Sala Lucerna, utilizzata per eventi musicali e ritrovi concertistici partecipati da centinaia di giovani.

Statua di Venceslao nell'omonima piazza
Statua di S. Venceslao


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Su tutto domina in posizione sovrastante la stoica statua equestre di San Venceslao, in realtà la seconda versione di una primigenia opera risalente al 1680 e trasferita al Castello nel 1879.

L’attuale è datata 1912 e coabita con i quattro patroni della Repubblica Ceca, cioè Ludmilla e Procopio – posti anteriormente – e Adalberto e Agnese collocati nella parte retrostante.

La statua ha una curiosa peculiarità: sotto lo zoccolo sono incise le parole “Non lasciarci perire, noi e i nostri discendenti”, frase pronunciata nel corso della storia dai praghesi nei periodi di difficoltà. Di fronte a essa giace il monumento che commemora il patriottico sacrificio del giovane Palach.

Ma chi è stato effettivamente Venceslao? Costui, vissuto nel X secolo, era principe di Boemia per il quale il fratello Boleslao nutriva astio competitivo, incoraggiato dalla madre a tal punto da assalire Venceslao: quest’ultimo ebbe la meglio difendendosi arditamente e, infine, risparmiando la vita al fratello, che per tutta risposta lo fece uccidere dai suoi seguaci.

Il martire, cresciuto nell’allora emergente fede cristiana, è stato per tale motivo dichiarato prima beato e successivamente santo dalla Chiesa.

A dominare è anche il monumentale Museo Nazionale, inaugurato nel 1890 e avente il merito di aver ospitato in passato l’Ex Assemblea Federale nonché Radio Europa Libera, della quale fu sede tra il 1994 e il 2002. In esso si trova una prestigiosa biblioteca specializzata in preziosi codici medievali, ma al contempo coesistono numerose sale conferenza, utilizzate per ospitare importanti seminari ed esposizioni temporanee inscritti in un circuito organizzato di visite guidate. Da non perdere la mostra sulla preistoria boema e la grande raccolta di rocce e minerali allestita contestualmente ai grandi studi di paleontologia, antropologia e zoologia.

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